Natalizumab nel trattamento degli adolescenti con malattia di Crohn
Uno studio, coordinato da Ricercatori del Connecticut Children’s Medical Center ad Hartford, negli Stati Uniti, ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di Natalizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro l’alfa-4-integrina, nei pazienti adolescenti con malattia di Crohn attiva, forma moderata-grave.
Hanno preso parte allo studio 38 pazienti di età compresa tra 12 e 17 anni, con malattia di Crohn attiva ( indice PCDAI, Pediatric Crohn Disease Activity Index, maggiore di 30 ).
I pazienti hanno ricevuto 3 infusioni endovenose di Natalizumab ( Tysabri ) 3mg/kg alla settimana.
L’82% dei pazienti ( n = 31 ) ha ricevuto 3 infusioni di Natalizumab.
I più comuni effetti indesiderati sono stati: cefalea ( 26% ), piressia ( 21% ), esacerbazione della malattia di Crohn ( 24% ).
La risposta clinica ( riduzione di 15 o più punti dell’indice PCDAI dal basale ) e la percentuale di remissione ( punti all’indice PCDAI uguali o inferiori a 10 ) sono risultate più elevate alla 10.a settimana ( 55% e 29%, rispettivamente ).
Tre pazienti ( 8% ) sono risultati positivi agli anticorpi anti-Natalizumab.
I dati dello studio hanno mostrato che Natalizumab ( 3mg/kg ) è ben tollerato nei pazienti adolescenti con malattia di Crohn attiva, con un profilo di sicurezza e di efficacia simile a quello dei pazienti adulti. ( Xagena_2007 )
Hyoms JS et al, J Pediatr Gastroenterol Nutr 2007; 44: 185-191
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