Malattia di Crohn, varianti del gene CARD15 sono associate ad un decorso clinico aggressivo
Tre principali varianti del gene CARD15 conferiscono una predisposizione per la malattia di Crohn.
Si sta valutando se queste varianti si correlano o meno con caratteristiche cliniche specifiche della malattia.
Ricercatori dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo hanno analizzato la possibile associazione delle varianti del gene CARD15 con specifiche caratteristiche cliniche, tra cui la presenza di anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae ( ASCA ) e di anticorpi antineutrofili citoplasmatici ( ANCA ), in un’ampia coorte di pazienti con malattia infiammatoria intestinale.
Hanno preso parte allo studio 316 pazienti con malattia di Crohn ( 156 con storia familiare positiva ), 408 pazienti con colite ulcerosa ( 206 con storia familiare positiva ), 588 parenti sani e 205 controlli sani non imparentati.
Sono stati analizzati i polimorfismi a singolo nucleotide ( SNP ) R702W, G908R e L1007finsC del gene CARD15 e sono stati correlati all’età, al momento della diagnosi, al genere, alla storia familiare, alla localizzazione, alle manifestazioni extraintestinali, ad un precedente intervento chirurgico recettivo, al pattern stenosante/fistolizzante, agli anticorpi antineutrofili citoplasmatici e agli anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae.
Rispetto ai controlli sani, le frequenze per tutte e tre le varianti del gene nella malattia di Crohn sono risultate significativamente elevate: 8.7% versus 4.1% per il polimorfismo R702W ( p < 0.006 ), 7.3% versus 2.7% per il polimorfismo G908R ( p < 0.002 ), 9.3% versus 0.7% per il polimorfismo L1007finsC ( p < 0.00001 ).
Almeno un allele di rischio è stato riscontrato nel 38.2% ( p < 0.0001, rispetto ai controlli sani ), nel 13.7% ( non significativo ) e nel 15.1% dei casi con malattia di Crohn, di colite ulcerosa e dei controlli sani non imparentati, rispettivamente.
Per quanto riguarda l’allele di rischio L1007finsC, è stato osservato un incremento significativo tra i parenti sani ( 9.5%; p < 0.00001 ) e tra i casi sporadici di malattia di Crohn ( 9%; p < 0.00001 ), rispetto ai controlli sani ( 0.7% ).
Un totale di 16 parenti sani, portatori di 2 alleli di rischio, sono risultati asintomatici dopo 5-8 anni di follow-up.
I portatori della malattia di Crohn per almeno una variante erano più giovani ( p = 0.03 ), con una maggiore probabilità di avere una localizzazione ileale ( p = 0.0001 ), un pattern stenosante ( p = 0.0001 ), un precedente intervento chirurgico resettivo ( p = 0.0001 ) e la presenza di anticorpi anti-neutrofili citoplasmatici ( p = 0.0001 ).
Non è stata riscontrata alcuna differenza nella frequenza dei polimorfismi a singolo nucleotide tra i casi familiari di malattia di Crohn e quelli sporadici.
Nella popolazione esaminata, i pazienti con malattia di Crohn sia familiare che sporadica, portatori di almeno una delle maggiori varianti del gene CARD15, hanno avuto un decorso clinico aggressivo.( Xagena_2005 )
Annese V et al, Am J Gastroenterol 2005;100:84–92
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